“La terra la vedo, ma vedo anche che qui siamo in piena carestia”, pensava Abramo.
“Beh, una mano a Dio dobbiamo pur darla: se per una delle promesse si deve aspettare un poco, si vada in Egitto che lì si mangia e si beve e poi si tornerà”. Del resto sembra che anche i proverbi insegnino qualcosa del genere quando sentenziano: “aiutati che il ciel ti aiuta.”.
Un conto però è decidere di andare e un conto è trovarsi là con la vecchia faccenda del Faraone che, a non stare più che attenti, può portare a spiacevolissime conseguenze..
Avere il titolo di faraone non depone certo a favore dell’equilibrio mentale.
Se ci pensi, infatti, le cose nella terra d’Egitto non dovevano essere molto facili: “vai nel pollaio, -dice la moglie del contadino- e portami una faraona che ce la facciamo arrostita”.
Il giorno dopo, con grande sconforto della povera donna, il giornale “Il papiro oggi” titola: “terrorista arrestato nei pressi della sua casa”, “il reo confessa: dovevo prendere la faraona”, “La moglie del faraone scampata a un rapimento”, “il delinquente condannato a stare seduto per un mese sulla punta della piramide... senza cuscino”.
Ma, forse, lo squilibrio mentale del faraone ha più a che fare con una faccenda di donne.
Ti ricordi la moglie di Abramo? Si quella che si chiamava Sara, beh il nome non lo ha cambiato come non ha cambiato neppure l’età, anzi, se vogliamo essere ben precisi, si deve notare che da una pagina all’altra della storia è diventata anche più vecchia, almeno un po’.
Ora, qui non è faccenda di essere o non essere come una velina, ma sembra cosa certa che se uno deve guardare una donna, tra una giovane e una vecchia tende a guardare la giovane e a lasciare la vecchia, ma al faraone tutto girava all’incontrario e appena vide Sara, la volle tutta per sé.
E Abramo? Lui, l’uomo scelto da Dio? Perbacco, chissà che macello! “Ehi tu mezzo rimbambito di un faraone, viene qui ad assaggiare la mia spada che ti cucino allo spiedo”. Già lo si vede come un eroe pronto a tutto pur di salvare la sua sposa.
Beh, a dire la verità, su quella strada la storia potrebbe diventare persino noiosa perché quando si prevede il finale arriva subito lo sbadiglio e di sbadigli, invece, ne possiamo fare pochi perché, anche solo per la paura, Abramo ai gesti eroici non ci pensava proprio, ad essi preferiva un altro pensiero: “qui rischio di rimetterci le penne”.
Lo so, la frase: “qui ci rimetto le penne”, andrebbe meglio se fosse detta dal faraone per via di quel nome che sa un poco di pollaio, ma nella storia la pensa e la può pensare solo Abramo perché in effetti a rischio è la sua vita.
“Voglio quella donna” avrebbe detto il faraone”, “no, è solo mia” avrebbe risposto Abramo”, “e io ti mozzo via la testa così la faccio solo mia (la moglie non la testa)” avrebbe insistito il faraone.
“Ahimè, Ahimè, -si ripeteva Abramo- ho solo qualche centinaio di anni, non voglio morire così giovane” e dal pianto passò al piano per salvare la pelle. Prima ancora che il faraone si accorgesse di Sara, suggerì alla moglie di farsi passare per sua sorella. Per avere la moglie avrebbero, forse, ucciso il marito, ma per avere la sorella avrebbero certamente riempito di regali il fratello.
Si fece come Abramo pensò, ma a Dio la faccenda non piacque per nulla e prima che il faraone potesse anche solo toccare Sara gli mandò un’orticaria, un centinaio di brufoli, tanta puzza di sudore, l’alito pesante e i peli dal naso.
Fu sufficiente per far capire al faraone che, anche per colpa di Abramo, stava per fare una cosa non molto bella.
“Via da qui, andatevene” gridò il faraone mentre il parrucchiere gli tagliava i peli dal naso.
“Ehi, un momento!”, grida il faraone ad Abramo che sta per partire, “e i regali che ti ho fatto per convincerti a lasciarmi tua moglie che mi hai spacciato per sorella?”.
“E’ proverbio risaputo che non torni mai indietro, il regalo ricevuto ” gli ripeteva Abramo ormai lontano.
Si mormora che il faraone stia ancora cercando, sui suoi libri, dove stia scritto quel proverbio. Qualcuno azzarda che abbia fatto richiesta per un collegamento internet.
Fine della terza puntata...